Fight Scout nasce da una vissuta esigenza di agevolare gli atleti a ricevere i giusti riconoscimenti per il loro percorso agonistico, e nell’agevolare la diffusione e la comunicazione degli sport da combattimento. Sfortunatamente, per le gare amatoriali non persiste l’esigenza di offrire prova concreta degli eventi, non vengono riportati video, risultati, punteggi in nessun tipo di database. In questo modo per un’atleta rimane molto difficile se non impossibile costruire un proprio curriculum sportivo agonistico. Prendendo anche in considerazione l’enorme soddisfazione di ritrovare i propri combattimenti e risultati in una piattaforma dedicata interamente agli sport da combattimento. Creando così prove concrete dei combattimenti.
Interviste ad ex atleti di Karate:
Andrea Calzola:
Andrea Calzola del centro sportivo dei carabinieri di Roma. Intanto ti chiediamo della tua carriera, quali sono i momenti salienti di questa bella carriera di karateka?
Si, ormai ex centro sportivo carabinieri Roma dove ho fatto parte della squadra per 20 anni. Sono stato diverse volte medagliato a livello europeo e mondiale WKF. Ho perso la finale nel 2002 a livello sia mondiale che europea perdendo con il francese Alexandre Biamonti. Adesso alleno presso la scuola karate Calzola dove ho lavoro sotto mio padre.
Ci sono molte famiglie che pensano che le arti marziali siano uno sport violento dove i ragazzi si fanno male. Cosa ne pensi?
negli ultimi anni è cambiata molto la visione del karate si sono avvicinate anche molte bambine. Secondo me è più importante vederlo e provarlo che vedere i film. La gente viene, prova e si innamora del karate.
Invece per i temperamenti violenti rappresenta una forma di educazione?
Esattamente, noi insegniamo prima di tutto la difesa e soprattutto di evitare il combattimento in sé.
Qui noi rappresentiamo una piattaforma che si chiama Fight Scout che da questo momento metterà online i combattimenti delle principali gare in Italia. Pensi che una piattaforma del genere potrà essere utile nel contatto fra i giovani e questi tipi di attività e di sport?
Questo lo spero e ve lo auguro. Spero che ci siano molte altre occasioni per rincontrarvi in questa piattaforma.
Cavalier Torchio:
Cavalier Torchio, lei ha due figlie karateka, oltre a ricoprire la posizione da presidente. Pensa che le arti marziali siano importanti per l’educazione dei figli?
Noi ormai sono più da 10 anni che interveniamo nel settore delle arti marziali perché abbiamo sempre creduto nella condizione relativa all’educazione alla disciplina e alla formazione dei giovani e questo ovviamente ci ha testimoniato da quella che è un’esperienza che ci ha portato a questi livelli. Oggi non è tanto il fatto di acquisire un risultato ma invece di impegnarsi nella continuità dove l’impegno, sacrificio e la volontà di riuscire crea le condizioni per avere da prima un atleta e poi un buon cittadino.
Arti marziali e non violenza come le vede collegati?
Effettivamente nelle arti marziali questo aspetto è un elemento di fondo. Per cui sia per coloro che hanno una maggiore volontà nell’esibirsi nei combattimenti hanno la possibilità di esprimersi sia sui piani della difesa che la conoscenza delle arti in per se. Nel mio avviso il kata è molto più bello tant’è che le mie due figlie, una era una campionessa di kumite e l’altra di kata. Quella attenzione che viene volta da parte degli atleti nella disponibilità e anche nel piacere di scegliere qual è l’aspetto migliore su cui si possono cimentare.
Lorenzo Calzola:
Maestro Calzola intanto lei a che scuola appartiene?
Allo Shito Ryu come stile. Ho iniziato a praticare con il kung fu. Passando poi al Tang Su Do, con il Maestro Roberto Villalaba, maestro argentino, pioniere del Tang Su Do in Italia. Dopodiché sono passato al Goju Ryu col maestro Evangelista. Infine, con la federazione italiana FIJLKAM. Pratico lo Shito Ryu dagli anni ‘90.
Adesso ci sarà un’unificazione di tutte le scuole con le olimpiadi, perlomeno del regolamento…
Sono orgoglioso che il karate sia arrivato alle olimpiadi. Anzi speriamo che rimanga, visto che è solo “dimostrativo”. Il karate per me è la vita, e la più grande soddisfazione di un atleta è di arrivare alle olimpiadi con il proprio sport.
Abbiamo dei buoni atleti da portare alle olimpiadi?
Si senz’altro nel ranking mondiale abbiamo un 4-5 atleti che sono tra i primi 10 a livello mondiale.
Che cosa si perde e che cosa si guadagna da questa unificazione?
Parlando di olimpiadi si parla di atleti ad alti livelli. Secondo me la formazione è importante. Personalmente in palestra lavoro molto sui bambini, sull’attivata motoria e sul gioco del karate. Le capacità motorie sono importantissime per il loro futuro, per la loro crescita ma anche per ogni tipo di sport che praticheranno successivamente. Ovviamente parlando di olimpiadi, parliamo di atleti ad alto profilo. indubbiamente per creare un atleta ad alto profilo, c’è bisogno di un allenamento quotidiano sia mattina che pomeriggio. Naturalmente bambini e ragazzi che vanno a scuola non potranno mai mantenere simili allenamenti.
C’è un calciatore famoso Ibrahimovićche viene dalle arti marziali; è un calciatore assolutamente imprevedibile. Secondo lei è imprevedibili perché ha praticato le arti marziali?
lo spero! Indubbiamente, ovviamente non sono in grado di giudicare una cosa del genere. Ovviamente fa piacere che ha fatto le arti marziali come tutti i personaggi nel mondo dello spettacolo e sportivo.
SIMONETTA LUNGO:
Abbiamo qui Simonetta lungo: 6 titoli europei, 6 titoli mondiali ci riassuma un po’ la sua carriera..
La mia carriera fa parte della mia vita. In realtà non ho cominciato da giovanissima. Ho cominciato a 20 anni, però da allora in poi è sempre stata una parte fondamentale in tutte le vicissitudini della mia vita. è stata la mia compagna fedele.
A che scuola di karate apparteneva?
Paratico da sempre il Goju Ryu, con il maestro Miyazato di Okinawa. Siamo andati a trovalo 4 volte in tutto. Il mio maestro è Marcello Tiberi dico “è” però “era” perché purtroppo è venuto a mancare una settimana fa. Siamo tutti un po orfani. Siamo orfani perché sentiamo la mancanza però lui veramente è dentro di noi. In tutte le cose che faccio ho sempre lui dietro che mi dice come lo devo fare perché, è stato un vero maestro.
Cosa direbbe questo maestro dell’unificazione dei regolamenti che consente di fare un’olimpiade del karate?
In realtà da quando ho messo il karategi si è sempre parlato dell’ingresso del karate nelle olimpiadi quindi non posso che parlarne bene. E comunque nel nostro stile, il maestro Tiberi aveva già attuato un’unificazione importantissima perché abbiamo un campionato europeo e mondiale che raccoglie tutte le varie scuole di Goju Ryu nel mondo. Quindi un’unificazione nel nostro stile già c’è. Questo dal 1996.
Cambiando argomento: il karate, le arti marziale e le giovani generazioni. Cosa pensa del tipo di educazione che danno le arti marziali rispetto alle giovani generazioni?
Allora non lo dico io ma lo dicono tutti i medici, psicologi e psicoterapeuti in realtà consigliano a tutte le generazioni di praticare questo tipo di attività che è molto razionale. Ci permette di scaricare tutti i pensieri e aggressività che accumuliamo durante il giorno. Vai in palestra chiudi la porta scarica tutto e torna a casa più leggero e felice.
Noi qui rappresentiamo una nuova piattaforma per le arti marziali che si chiama Fight Scout lei pensa che una piattaforma di questo tipo potrà essere utile alla diffusione delle arti marziali fra giovani
Io penso che sia fondamentale perché come sapete spazio sulla nostra attività ce n’è ben poco in giro sul web e sulle televisioni. Quindi più ce ne meglio è!